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Rinoplastica e approfondimenti

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Rinoplastica: il naso in armonia con il viso

Rinoplastica è il termine medico che indica un “intervento al naso”. Contrariamente alle orecchie, che sono già prossime alle loro dimensioni definitive all’età di cinque anni, il naso comincia a modificarsi sensibilmente verso i tredici o quattordici anni. Il naso femminile smette di crescere verso i sedici anni, quello maschile attorno ai diciannove. Un intervento non va mai programmato prima della fine di questo periodo.

Vedi anche risorsa esterna: Guida Completa alla Rinoplastica (chirurgo estetico Dr. Dauro Reale)

La rinoplastica è uno degli interventi più frequenti ma anche più impegnativi. Fondamentalmente il naso può essere ridotto, ingrandito, allargato, ristretto, raddrizzato e rimodellato correggendo ossa e cartilagini. Allo stesso modo, diverse parti del naso, punta e narici possono essere alterate sia con procedure chirurgiche che con tecniche minimamente invasive, e lo stesso vale per gli angoli formati da fronte e radice e da labbro superiore e punta. Gli interventi esigono comunque grandi capacità tecniche ed è necessaria una notevole esperienza pratica, se si vuole evitare un successivo intervento correttivo. Prima di operare, il chirurgo deve analizzare ogni parte del naso e studiare il rapporto delle proporzioni tra le varie parti e di ogni parte con gli altri lineamenti del viso. Dopotutto, una rinoplastica deve soddisfare sia criteri estetici che funzionali.

Dal punto di vista geometrico, si ritiene che il naso ideale formi un angolo di 110 gradi con il labbro superiore e uno di 35 gradi con la fronte. Tuttavia, un bel naso dipende ugualmente dalle sue proporzioni rispetto a viso, testa e corpo. Durante i consulti preoperatori, i professionisti usano spesso delle foto per produrre modelli simulati al computer che presentino il naso desiderato. In alternativa, possono proiettare un’immagine del profilo della testa del paziente disegnandovi le modifiche, oppure tratteggiarle direttamente su una radiografia di naso e mascella. Inoltre, il medico deve assicurarsi che mucosa nasale e funzioni respiratorie rimangano completamente integre.

La durata della maggior parte delle rinoplastiche varia tra una e due ore; il paziente viene completamente anestetizzato. Per evitare qualunque cicatrice visibile, il chirurgo effettua direttamente dietro le narici minuscole incisioni, nella mucosa, attraverso le quali introduce gli strumenti (martello, scalpello e bisturi in miniatura). In questo modo gli è possibile ridurre un gibbo nasale, correggere una punta imperfetta o ingrandire un naso schiacciato per mezzo di materiali ossei e cartilaginei. La pelle si riadatta naturalmente alla nuova forma del naso; dopo avere suturato le incisioni, vengono collocati dei tamponi nelle narici per prevenire eventuali emorragie. Un rivestimento adesivo viene posto sul dorso del naso per ridurre e prevenire ematomi e tumefazioni; sopra il rivestimento viene posta una protezione in gesso che a sua volta viene ricoperta da una protezione in plastica, dopo sei od otto giorni il medico sostituisce il rivestimento. Durante questo primo periodo, il paziente deve muoversi il meno possibile ed evitare di stare sdraiato in posizione orizzontale, di ridere e parlare e di toccarsi o massaggiarsi il naso; deve inoltre ingerire solo cibi liquidi o a consistenza molle. Per le prime due settimane non è consentito baciare, né fare bagni caldi; si possono lavare i capelli solo con la testa rivolta all’indietro. Per un periodo da sei a otto settimane non è consentito praticare attività sportive, esporsi al sole e partecipare a manifestazioni comportanti il rischio di contatti fisici violenti. Gli ultimi gonfiori scompaiono solo sei mesi dopo I’intervento. In quel momento, il naso è solido com’era in origine. Purtroppo, questa è anche la prima occasione in cui è possibile valutare I’eventuale necessità di ulteriori correzioni.

Rischi: i rischi operatori non vanno sottovalutati. Nelle prime due settimane dopo I’intervento, è possibile che compaiano difficoltà respiratorie. Emorragie nasali, secchezza delle mucose, minore sensibilità della punta del naso e del labbro superiore sono complicazioni che svaniscono dopo qualche tempo. Una successiva crescita ossea o cartilaginea è estremamente rara, come anche eventuali danni al dotto lacrimale, al cranio o al setto nasale. Una pelle delicata può rendere I’intervento più complicato.

Durata del ricovero ospedaliero: un giorno.

Ritorno alle attività lavorative: dopo 1 -2 settimane.